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01 10 2013 | Rimini | Nidi comunali, verso esternalizzazione Cerchio magico e Bruco verde

Martedì, 01 Ottobre 2013

tortora-scuroRimini | Nidi comunali, verso esternalizzazione Cerchio magico e Bruco verde

 

Lunga la commissione consiliare che ha discusso la mozione del consigliere Stefano Brunori (Idv) sulla gestione dei nidi comunali. Sono servite tre ore per verificare il fatto, in realtà noto, che "la giunta avrebbe intenzione di dare in appalto a cooperative sociali per il tramite di Asp anche il servizio educativo dei nidi pubblici di via della Rondine e via Sacco e Vanzetti". A sottoscrivere la mozione di Brunori anche Savio Galvani di Fds e Fabio Pazzaglia di Sel FareComune, favorevole anche Carla Franchini di M5S.


"Una scelta - spiega Brunori - che nasce nonostante un emendamento votato in consiglio in occasione del bilancio e della "battaglia" fatta da tre consiglieri (Galvani, Pazzaglia e Brunori, ndr), forse ultimi pionieri di una sinistra molto spinta verso il pubblico e meno verso la sostituzione con il privato. In Comune, nonostante la volontà espressa solo nel 2010 da molti dei consiglieri che ancora oggi siedono nelle medesime posizioni, sembra cambiata l'aria e si paventa una privatizzazione non per aumentare i posti nido (ci sono attualmente addirittura 8 posti liberi nei nidi Ssp), ma per precisa scelta politica che comunque dovrà passare a breve in consiglio. La contraddizione è insita nella stessa possibilità di privatizzare ciò che funziona e che i cittadini chiedono rimanga pubblica". I consiglieri Brunori, Galvani e Pazzaglia chiedono che la gestione pubblica degli asili resti diretta (anche se per il tramite di Asp), così da "mantenere servizi educativi nei due nidi all'interno della sfera e del controllo pubblico con garanzia di continuità del personale educativo".


In commissione sono stati forniti alcuni dati. "Da qualche anno - spiega Giuliana Moretti del Pdl - la gestione di alcuni nidi costruiti dal comune è stata sperimentalmente affidata ad Asp perché il comune non era nelle condizioni di poter gestire direttamente il servizio (non era tecnicamente in grado di assumere personale). Avrebbe potuto scegliere tra l'affidamento diretto alle cooperative o al privato sociale e l'affidamento all'Asp. Ha scelto la seconda opzione che ha ritenuto essere la più garantista, secondo l'equazione pubblico=qualità, idea che la sinistra continua imperterrita a sostenere a spada tratta. Da quel momento il comune ha posto in essere una scelta politica molto netta: non ha rinnovato la convenzione già in essere con i nidi gestiti dal privato e ha dirottato tutte le risorse su asp Valloni. Si parla di 700mila euro annui per 91 posti nido. Realizzando di fatto un risparmio quasi nullo, anche a detta del dirigente Mazzotti. Infatti un posto nido gestito dal comune costa 11mila euro, quello gestito da Asp 9.500 circa".


Secondo Moretti, quella dei consiglieri di sinistra altro non è che "una battaglia sindacale". "I consiglieri che hanno sostenuto la mozione - si domanda - stanno facendo una battaglia sindacale per 5/6 maestre, con tutto il rispetto per loro, o sono interessati a capire quale sia la forma che garantisce una maggior qualità del servizio e nella qualità del servizio ha sicuramente un peso la continuità didattica?". Se a cuore di tutti ci sono i bimbi e la loro educazione il Pdl ha una proposta. "Riconoscere un sostegno economico a tutti i nidi accreditati sottoponendo le famiglie ad un customer satifaction uguale per i nidi comunali e a gestione privata. Confrontando i questionari potremmo avere la percezione delle famiglie, importante per valutare quali siano i nidi che maggiormente meritano di essere sostenuti e dirottare i contributi sui nidi preferiti dalle famiglie. Crediamo che i controlli tecnici vadano eseguiti scrupolosamente da parte di Ausl e comune, per verificare il rispetto delle leggi specifiche ma che il controllo educativo nessuno possa verificarlo meglio delle famiglie".


Infine, "in merito al fatto che la gestione pubblica garantisca continuità ciò è stato smentito anche dal dirigente comunale, non è così, le leggi, le procedure a cui è sottoposto il pubblico presentano una rigidità maggiore, più spazio di libertà e una maggiore elasticità invece ha il privato sociale e le cooperative che possono permettersi anche di confermare lo stesso personale in ragione di una capacità dimostrata senza dover rispettare regole rigide".


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